Street art del centro: da Caltagirone ad Agrigento
Dettaglio
È sempre una grandissima emozione vedere come luoghi antichi, abbandonati e degradati, sappiano rinascere con forza sempre nuova. I semi da piantare per far nascere processi di riqualificazione urbana possono essere tanti, ma uno più di tutti riesce ad arrivare al cuore di tutti: la street art. Un’arte contemporanea che può essere realizzata con ogni mezzo, su qualsiasi tipo di supporto, purché rispetti un’unica regola: deve essere pubblica, cioè di tutti. In Sicilia la street art è ormai di casa. In questo percorso scopriremo i siti più rilevanti del centro dell’isola, per arrivare poi sulla costa agrigentina. Pronti?
Partiamo da Caltgirone (CT), la città della ceramica. Dopo esservi persi tra chiese barocche, coloratissime maioliche e teste di moro (quelle che un tempo venivano chiamate “Mascheroni”) appese sui muri del centro storico, arrivate nel quartiere di Sant’Agostino, in cima alla celebre Scalinata di Santa Maria del Monte. Sarete osservati da altre teste di moro, questa volta dipinte sui muri, mani che diventano pesci, giganti barbuti: tutto il quartiere pullula di murales e graffiti. Spostatevi poi verso il quartiere Acquanova, in cui l’artista calatino Ligama ha realizzato un’opera dal titolo Sorgente per inaugurare un percorso di street art che dal quartiere arriva fino in centro. L’opera rappresenta una donna con tratti mediterranei che si rivolge al Maghreb: un atto di accoglienza per chi viene dal deserto, a cui la donna offre l’acqua stillante dal vaso che tiene mano. L’acqua è talmente realistica che vi sembrerà di vederla cadere realmente nel cortile (potreste anche accorgervi di avere sete, a un certo punto). Prima di rimetterci in marcia, fate ancora un salto in Via Paradiso, per ammirare la natura onirica del Fiore di Fiorenza di Nettuno.
Ripartiamo puntando verso Nord: direzione Enna. Raggiungiamo quindi Porta Pisciotto, una delle antiche porte della città, nonché il principale accesso al centro storico. Qui la street art ha attecchito grazie al progetto WOL Public Art, nato per rivalorizzare le mura, i piloni e il ponte attraverso la forza dell’arte. E non a caso ci troviamo in una porta, perché le tematiche di WOL ruotano attorno al suo significato metaforico: apertura, accoglienza, inclusione, viaggio, separazione. Qui troverete opere di cinque artisti internazionali: Corn79, MrFijodor, Ale Senso, Poki e Crazyone. Ma il progetto WOL ha dato il suo contributo anche nella vicina Calascibetta, in via Maddalena, dando spazio alle opere di artisti siciliani (Anc, Ligama, di Grado). Qui una bambina, simbolo del futuro, con una mano sfiora un albero che le trasmette la sua energia vitale; un’altra donna tiene in mano una campana di vetro con dentro un coloratissimo fiore (madre natura da liberare e allo stesso tempo proteggere); e una gigantesca volpe immersa in una natura mistica e sinergica ci ricorda che dobbiamo avere rispetto dell’ambiente in cui viviamo.
Spostiamoci ora dall’ombelico della Sicilia per andare verso sud-ovest, a Caltanissetta. Poco distante dal centro storico, esiste una Street Art Gallery dal nome Eclettica, dove convivono varie opere di street art in un impianto sportivo che ospita spazi espositivi. Gli artisti che hanno realizzato le opere sono Guè, I mangiatori di patate, Crazyone, Rosk & Loste, Mr Sems, Nemo’s. Fate un salto poi nel quartiere Provvidenza, per ammirare il murales omonimo realizzato da Igor Scalisi Palminteri. Un grande cuore blu che pulsa sui ruderi del quartiere che è un po’ il cuore della città. Qua e là tra i muri diroccati, una miriade di uccellini, ognuno con un nome proprio (“dono”, “cura”, “cambiamento”), si prende cura di questo cuore blu pulsante.
Scendiamo ancora verso sud-ovest ed entriamo nel territorio agrigentino. A pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, i due paesi di Grotte e di Castrofilippo ospitano numerose opere di arte di strada. Una breve sosta vi farà godere di coloratissimi spazi immersi nella tranquillità dei due paesini.
Ma continuando di pochi chilometri arriveremo al luogo che è ormai il simbolo della riqualificazione urbana attraverso l’arte contemporanea, non solo per la Sicilia: FARM Cultural Park di Favara. Nel centro storico della cittadina, a partire dal 2010 un intero quartiere è stato trasformato in una galleria d’arte contemporanea, che ha richiamato negli anni progetti e artisti da tutto il mondo. Sette cortili, prima dimenticati e in stato d’abbandono, oggi sono tra gli spazi artistici più celebri in tutto il pianeta.
Arriviamo ora fino ad Agrigento e passiamo prima per Via Vallicaldi (in cui i murales hanno dato colore a “non luoghi” da anni in stato di degrado) e poi per il quartiere Fontanelle, dove un un laboratorio organizzato dall’Istituto comprensivo Anna Frank, con la partecipazione di Ligama, ha dato vita ad un racconto per immagini che si articola in tre sezioni, una per ogni edificio scolastico del quartiere. Un quarto murales fa da sfondo ad uno spazio giochi inclusivo, accessibile a tutti i bambini, anche con disabilità.
Terminiamo il nostro viaggio scendendo verso Licata, la città di origine dell’inimitabile voce della Sicilia: Rosa Balistreri. Proprio nel quartiere dove è nata e ha vissuto da giovane la prima cantautrice d’Italia, la Marina, tra strette viuzze dal sapore mediterraneo, immersi nell’odore della salsedine, incontrerete una moltitudine di opere: dal ritratto dedicato proprio a Rosa di Vlady, alla Madonna Matrioska di Gubrin, fino a U purpu licatisi di Pao.
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