Parco archeologico delle Isole Eolie

Dettaglio

Insediamenti tanto antichi quanto perfettamente conservati, tra gli angoli più sperduti del mar Tirreno… Stiamo parlando degli incredibili siti archeologici delle Isole Eolie.

Appena sbarcati a Lipari, cominciamo a visitare i siti del Parco Archeologico delle Isole Eolie. Rechiamoci subito al Museo, sul Castello di Lipari . Il percorso espositivo si sviluppa in sei padiglioni tematici in cui viene illustrato lo sviluppo degli insediamenti umani e la storia delle civiltà che si sono succedute nell’arcipelago, dalla Preistoria all’Età Moderna.

A questi padiglioni si è aggiunto nel 2014 l’ex carcere, per ospitare una mostra permanente di arte contemporanea, dal nome “Mare Motus” dedicata da vari artisti al tema “libertà, il mare, la fuga”. Fuori dal Museo, il monumento più importante a Lipari sono i resti della cinta muraria la cui costruzione risale al IV a. C.: l’area archeologica di Contrada Diana.

Tra gli edifici di età romana, oltre a due isolati della città, sono visibili le terme (con i loro mosaici pavimentali), mentre alcuni monumenti sono visibili all’esterno in un percorso urbano (torre greca e ipogei funerari). Sempre all’aria aperta, con accesso libero e adatto agli amanti del trekking, è il Villaggio Preistorico di Capo Graziano, costruito a partire dal 1700 a.C., in cui sono visibili i resti di 27 abitazioni a pianta ovale. In zona troverete anche le Terme San Calogero, un complesso che ha ancora attiva la stufa a tholos risalente all’età del Bronzo antico e le canalette, vasche, piscine di età greca e romana per convogliare l’acqua calda sulfurea. 

Pronti a salpare nuovamente? Questa volta ci muoveremo tra le isole dell’arcipelago, prossima tappa: Panarea, per visitare il Villaggio preistorico di Punta Milazzese (1500-1300 a.C.). il sito è una vera fortezza naturale, difficilmente accessibile. Gli scavi hanno qui reperito anche numerosi frammenti di ceramica micenea. 

E ancora di preistoria parliamo se ci spostiamo a Salina. Il Villaggio preistorico di Portella è eccezionale per il suo stato di conservazione: 25 capanne a pianta ovale di circa 3-4 m di diametro. Un insediamento che aveva una funzione specifica: la raccolta e conservazione di acqua piovana. All’estremo nord del lungomare di Santa Marina troviamo anche un complesso termale di età romana, mentre a sud dell’isola si trova il sito neolitico di Rinella (VI millennio a.C), il più antico insediamento umano, insieme a quello di Castellaro a Lipari, ritrovato nelle Eolie. Prima di ripartire dall’isola, all’estremità sud possiamo visitare le Saline di Lingua: un laghetto naturale sul cui fondale si conservano gli antichi impianti di produzione del sale (età romana). 

Ultima tappa del nostro viaggio è una delle isole più distanti e selvagge: Filicudi. Qui troveremo il Villaggio archeologico di Filo Braccio, il più antico insediamento relativo alla facies di Capo Graziano che è stata identificato dall’archeologo Bernabò Brea nel popolo leggendario degli Eoli (da cui l’arcipelago avrebbe preso il nome). Provengono da queste abitazioni le più antiche tracce di consumo di vite vinifera. E proprio a Bernabò brea è intitolato il Museo di Filicudi, ultima del nostro viaggio. Ubicato in una tipica casa eoliana a due piani è suddiviso in due sezioni: etno-antropologica e archeologica. Numerosi, oltre ai reperti archeologici dei vari siti sopra menzionati, sono gli oggetti testimoni della cultura materiale dell’isola tra la fine dell’800 e la metà del ‘900

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