Cavagrande del Cassibile
Dettaglio
A sud, che quasi più a sud di così non si può, c’è un angolo di Paradiso. E come ogni Paradiso che si rispetti, se lo si vuole vivere, bisogna guadagnarselo con un po’ di fatica: stiamo parlando della Riserva naturale di Cavagrande del Cassibile, situata tra i comuni di Avola, Noto e Siracusa.
Le “cave”, in queste zone, sono spettacolari canyon prodotti dall’erosione dei corsi d’acqua che ancora scorrono sul loro fondo. Qui, a Cavagrande, il fiume Cassibile (l’antico Kakyparis greco) continua a scorrere superbo, creando lungo il suo percorso un sistema di piccole cascate e laghetti in cui è possibile trovare refrigerio e rilassarsi, immersi nella natura più incontaminata.
Ma avevamo parlato di fatica: e infatti per guadagnarsi questo spettacolo ci sarà un po’ da faticare (soprattutto al ritorno). I sentieri sono molteplici, ma solo tre sono percorribili ai sensi del regolamento dell’ente gestore (Azienda Foreste Demaniali Regione Siciliana): “Scala Cruci”, “Sentiero Carrubella” e “Scala di Mastra Donna”. I primi due sono raggiungibili tramite la SP4 Avola-Manghisi; il terzo invece dalla SP73 Canicattini – Cugni – Stallaini – Cassibile.
“Scala Cruci” è l’accesso più usato: si parte dal suggestivo belvedere di Avola antica per arrivare fino ai laghetti d’Avola.
Il “Carrubella” si trova sullo stesso versante del sentiero “Scala Cruci”, ma un po’ più a monte del belvedere di Avola Antica. È un bellissimo percorso ad anello della lunghezza di circa 6 km e con un dislivello di ca. 180m (parte dall’altipiano e arriva a toccare il fondovalle).
All’interno della cava non troverete solo natura: sul versante nord è presente un abitato rupestre incassato in un’ampia grotta, conosciuta come “Grotta dei Briganti”, databile all’età del Bronzo con funzione abitativa, poi usata ancora dai bizantini e dagli arabi (che la trasformarono in una conceria, grazie alla presenza di una sorgente naturale).
Sul versante sud è presente un sistema di grotte e cunicoli che si sviluppa per circa un chilometro, ipogei sepolcrali del periodo siculo (XI sec. a. C.) conosciuti col nome di Ddieri (dall’arabo dar , cioè ‘casa’). La necropoli di Cassibile comprende circa 2.000 tombe.
Per qualsiasi informazione sull’accessibilità dei sentieri e sulla fruizione della Riserva bisogna rivolgersi all’Azienda Foreste Demaniali.
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