Gli ultimi Cantastorie in Sicilia
Dettaglio
Non puoi dire di conoscere la Sicilia se non hai vissuto l’emozione della scoperta delle sue tradizioni, anima dell’identità siciliana. Tre sono quelle da non perdere: l’Opera dei Pupi, patrimonio UNESCO dell’umanità dal 2008, la Tarantella, danza in costume folcloristico tipico siciliano, e la Tradizione dei cantastorie.
La bella e romantica figura del cantastorie ci riconduce all’aedo dell’Antica Grecia: il cantore che, come un profeta ispirato dalle divinità, narra le storie tramandate oralmente, recita, come recitava Omero, i poemi accompagnandosi al suono melodioso della cetra.
Un vero e proprio “professionista” che evolve nel tempo nel giullare e nel trovatore medievale, esprimendosi attraverso l’uso dei dialetti. Oggi, custode indiscutibile del patrimonio letterario, folkloristico e culturale dei popoli.
Un’arte antica a rischio di estinzione, che resiste in Sicilia con il lavoro e l’impegno di ben 22 cantastorie viventi, di cui 7 donne, che, con dedizione e passione per la cultura e le tradizioni, portano avanti questo meraviglioso mestiere.
Ed eccolo il Cantastorie di Sicilia! Artista di strada che racconta e canta la storia della propria terra, i miti e le leggende, ma anche la cronaca e l’attualità. Porta con sé un bagaglio culturale vastissimo, che va dalla tradizione orale ai versi scritti in endecasillabi, alle strofe musicali, accompagnato dai propri strumenti e da fantasmagorici cartelloni pittorici, scenografie rigorosamente realizzate a mano da artisti locali. Insomma, un artista completo che ancora oggi suscita emozioni e bellezza.
Ed è così che “rivivono”, nelle strade e nelle piazze, i canti popolari e religiosi, le storie e le leggende con monologhi e poesie, come La Baronessa di Carini, la Storia di Salvatore Giuliano, quella di San Giorgio e di Padre Pio; si rappresenta la Storia di Salvatore Carnevale di Ignazio Buttitta e Cavalleria Rusticana di Giovanni Verga, i brani folkloristici e della più radicata tradizione popolare come le ninne nanne, i cunti di Giufà.
Dal film I Cantastorie – regia di Gian Paolo Cugno
Il linguaggio e lo stile dei cantastorie, eredità immateriale della Sicilia, oggi è un patrimonio riconosciuto e tutelato con l’iscrizione ufficiale nel Libro delle pratiche espressive e dei repertori orali della Regione Siciliana. Vera espressione della storia culturale e sociale di una civiltà che racconta e si racconta attraverso questi artisti senza tempo.
(foto di copertina: Il Cantastorie Luciano Busacca – Associazione Gli Ultimi Cantastorie di Sicilia)
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