Itinerari di Archeologia subacquea

Dettaglio

Siete degli appassionati delle profondità marine, sempre alla ricerca di nuovi tesori sommersi da scoprire? La Sicilia ha ventuno itinerari subacquei visitabili da turisti muniti di brevetto subacqueo e in qualche caso anche da semplici appassionati di snorkeling. In tutti gli itinerari, in superficie, è posta una boa identificativa del percorso.

Cominciamo dalle isole minori. A Ustica sono due gli itinerari: uno con ancore di varie epoche e un altro in cui è possibile ammirare fino a 30 m di profondità ancore e anfore.

A Pantelleria esistono cinque itinerari di difficoltà variabile dai 15 ai 30 m, con la presenza di anfore, ancore, macine e un relitto.

Alle Isole Eolie troverete invece una peschiera romana a pochi metri di profondità a Panarea, e alcuni relitti con carico di anfore a Filicudi.

 

Alle Isole Egadi, a Cala Minnola, è possibile immergersi su un carico di anfore di un relitto romano del I a.C., mentre a Marettimo, a 15 m di profondità, è possibile ammirare i cannoni di un relitto del ‘700. Quasi di fronte, tornando sull’isola madre, a Marsala, è possibile visitare un carico sommerso. Sempre nel trapanese, a San Vito Lo Capo, a 15 m di profondità troverete un carico di macine in pietra lavica, ma anche un relitto affondato negli anni ’70 del secolo scorso (questo, però, a 40 m di profondità).

E ancora, lungo la costa settentrionale della Sicilia, a Scopello, Mongerbino e Cefalù sono visitabili (per subacquei con brevetto di primo livello) reperti medievali, ancore di tonnara e un molo sommerso nel IV d.C.

Passando alla punta meridionale della Sicilia, a Marzamemi (SR), a pochi metri di profondità ci si può immergere su colonne romane del III d.C. di grandi dimensioni: circa sei metri e mezzo di lunghezza per due di diametro. E a pochi km di distanza, a Portopalo di Capo Passero, a 7 metri di profondità è possibile osservare un carico imponente di marmi; e poco distante un altro di anfore greche (questo a 40 metri di profondità).

Trentasette colonne del II d.C. sono poi nei fondali di Taormina. E infine, sempre sulla costa orientale, ad Acitrezza, è riservata un’esperienza subacquea anche ai non vedenti: un itinerario appositamente realizzato, a circa 18 metri di profondità, offre l’opportunità di toccare repliche di anfore in resina, identificate da cartellini realizzati con il sistema braille.

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