San Marco d’Alunzio

Dettaglio

Sul cocuzzolo del Monte Castro, attorniato dai Monti Nebrodi, c’è un borgo antichissimo vista mare e sulle isole Eolie.

San Marco d’Alunzio vanta il prestigioso riconoscimento della bandiera arancione del Touring Club Italiano, un titolo che celebra la qualità e l’eccellenza del suo patrimonio storico e culturale. È il secondo borgo in Sicilia, dopo Petralia Sottana, a ricevere questo importante attestato.

San Marco D’Alunzio (Messina) si è sviluppato nel IV secolo a.C. sotto la dominazione greca ed era noto con la denominazione di Alontion. Nel centro storico troviamo ben ventidue chiese e altri centri di interesse culturale.

Nella parte più alta del paese visitiamo i ruderi del Castello di San Marco, realizzato da Roberto il Guiscardo nel 1061 su un castello preesistente.

Nella parte più bassa del paese, la Chiesa di San Marco Evangelista che sorge su una preesistente struttura del tutto fuori dagli schemi: il Tempio di Ercole, edificio in stile dorico con pianta rettangolare, del quale oggi rimane la cella all’interno della chiesa. Un altro gioiello artistico è la Chiesa di San Teodoro, chiamata anche Badia Piccola e collegata al monastero benedettino che oggi ospita il Museo bizantino-normanno. Qui respiriamo la storia che ha reso grande nei secoli questo piccolo borgo siciliano.

La bellezza della Chiesa di San Teodoro è data dalla ricchezza bizantina: pianta a croce greca e ambiente ottagonale centrale con otto grossi pilastri di sostegno. L’intero ambiente è sormontato da un piano pavimentato riservato alle suore di clausura che potevano assistere alla messa senza esser viste dai fedeli. Bellissimi gli affreschi come quello che ritrae la Madonna dalle delicatissime mani, della quale purtroppo si è perso il volto; alla base c’è la raffigurazione della separazione fra cielo e terra simboleggiata dai Quattro Dottori della chiesa ortodossa: San Giovanni Crisostomo, San Gregorio Nazianzeno, San Basilio Magno e Sant’Attanasio.

Restiamo al centro del borgo di San Marco d’Alunzio e scopriamo altri due tesori; tra le suggestive stradine del paese, ecco la Chiesa di San Giuseppe del XVI secolo ed esempio di architettura barocca, che ospita al suo interno il Museo d’arte sacra. Qui c’è la storia ecclesiastica del borgo raccontata attraverso le opere e i lavori realizzati da artisti locali.

In questo borgo tra i più belli d’Italia, ogni anno, nell‘ultimo venerdì del mese di marzo, si celebra l’antico e commovente rito della Festa del SS Crocifisso di Aracoeli e Processione dei Babbaluti; una festa unica nel suo genere, che inaugura i riti pasquali in Sicilia. Se siete nei dintorni in quel periodo, non perdetela!

Dopo l’arte, la tradizione e la storia facciamo un’immersione nel gusto. La cucina contadina ci aspetta.

Il salame San Marco è una produzione tipica per l’ottima qualità delle carni di maiale e per i segreti della tradizionale lavorazione dei colonizzatori normanni. Non perdiamo i maccheroni al tegamino e la pasta fatta in casa, i dolci siciliani, come i cannoli, la pignolata, e i biscotti al latte e al vermouth.

Possiamo gustare formaggi come la tuma, la ricotta e il pecorino ed altri piatti come le lattupitte (frittelle di pasta di pane) e soprattutto i salumi, i ragù e i secondi a base di suino nero dei Nebrodi.

Adesso smaltiamo con i percorsi trekking nei Monti Nebrodi!

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