Tappa obbligata del Grand Tour intrapreso dalla giovane aristocrazia europea dell’Ottocento, da allora nulla è cambiato. Taormina è la meta più ambita del turismo internazionale, come testimonia la presenza costante di numerosissimi viaggiatori provenienti da tutto il mondo.
L’atmosfera che si respira una volta varcata Porta Messina è surreale: stiamo per vivere un sogno dal quale non vorremmo destarci mai.
Scopriamo insieme le 10 imperdibili tappe da visitare a Taormina!
- Corso Umberto
Già varcando l’arco in pietra si assapora la frizzante modernità perfettamente incastonata negli antichi fasti di un passato sopravvissuto fino ai giorni nostri.
Siamo in Corso Umberto, la via dello shopping, chiusa al traffico, che attraversa la città. Percorriamolo strusciando con una lenta passeggiata.
Boutique d’abbigliamento, gioiellerie, piccole botteghe di artigianato e antiquariato si rincorrono lungo il corso, dove non avremo difficoltà a trovare il souvenir perfetto. Stradine, vicoli profumati, fiori e oggetti dai mille colori ci accompagnano lungo tutto il percorso.
- Palazzo Corvaja
Dopo pochi minuti, il nostro “primo incontro architettonico” è Palazzo Corvaja, la fortezza medievale in pietra sede del Parlamento Siciliano nel ‘400. Il suo pittoresco cortile interno è un tripudio di rilievi, finestre ad arco di epoca cristiana, influenze arabeggianti. Il primo piano è adibito a museo e galleria d’arte mentre al piano terra si trova l’ufficio di informazioni turistiche.
- Naumachia
Vicino a palazzo Corvaja, lungo una scala che incrocia il Corso Umberto, si nasconde una perla rara. La Naumachia è uno dei maggiori monumenti romani in Sicilia, tappa imperdibile del tour di Taormina antica.
Si tratta di un’imponente costruzione dove i romani vi svolgevano giochi di simulazione di storiche battaglie navali, da cui il nome.
- Piazza XXV Aprile
Mentre continuiamo la nostra passeggiata diretti a Porta Catania, che si trova all’estremità opposta del Corso (circa 800 metri di distanza), ci incuriosisce un cartello (sulla destra) che reca la scritta “Il vicolo più stretto d’Italia – cm 43”: immortaliamo la nostra visita con un selfie!
Giunti a metà strada si apre davanti ai nostri occhi una delle più belle piazze storiche dell’intera isola. Piazza XXV Aprile ci regala uno spettacolo meraviglioso: la preziosa pavimentazione a scacchi, il chiacchiericcio babelico dei turisti, le panchine affollate, come affollata è la magnifica balaustra in pietra lavorata, da cui affacciarsi toglie il respiro.
Riprendiamo fiato e godiamoci il panorama. Davanti a noi il Mar Ionio, fichidindia che respirano l’aria di mare. Se ci troviamo qui all’imbrunire, quando il sole tramonta e la piazza inizia a illuminarsi, l’emozione sarà immensa.
- Uno sguardo alle chiese
Con non poca fatica, lasciamoci alle spalle il belvedere. Notiamo subito gli edifici storici che circondano la piazza, tra cui la chiesa di Sant’Agostino con il suo campanile merlato, e la chiesa barocca di San Giuseppe, che si erge con la sua doppia scalinata accanto all’eccezionale Torre dell’Orologio, dove un tempo era posizionata la porta della terza cinta muraria ancora esistente.
- Duomo di San Nicolò di Bari
Proseguiamo la nostra passeggiata strusciante e ci ritroviamo nella piazza del Duomo di San Nicolò di Bari. Severo e squadrato, osserva silenzioso la bella e briosa fontana barocca, chiamata “Quattro fontane”. Se gli opposti si attraggono, insieme formano davvero una bella accoppiata!
- Palazzo Duchi di Santo Stefano
Nei pressi di Porta Catania, l’ingresso sud di Taormina, ci attende uno dei capolavori dell’arte gotica siciliana, che assorbe e fonde insieme elementi dell’arte araba e di quella normanna.
Il palazzo trecentesco Duchi di Santo Stefano, antica residenza della nobile famiglia di origine spagnola De Spuches, sorge nell’antico quartiere ebraico. Location esclusiva per eventi culturali e celebrazioni di matrimoni, possiede un bel giardino davanti alle due facciate principali. Oggi il Palazzo è sede della Fondazione Mazzullo, scultore geniale che ha saputo coniugare tradizione e modernità. Molte delle sue opere sono per l’appunto esposte nel palazzo.
- Teatro Antico
Talmente scontato che quasi rischiavamo di dimenticarlo. Il Teatro di Taormina è il primo sito di interesse archeologico del Parco Archeologico di Naxos e Taormina che ci dimostra in modo esemplare quanto gli antichi greci avessero gusto nel costruire i loro edifici in bei luoghi panoramici.
Qui trovarono la naturale “collaborazione” dell’Etna e del golfo di Giardini-Naxos: una vista mozzafiato, che quando l’aria è tersa arriva fino alla costa della Calabria. Sicuramente è il principale monumento della cittadina, non solo per il suo valore storico-architettonico ma anche per la scenografica posizione, tanto che la vista che si gode da questo luogo è addirittura definita il panorama per eccellenza, assolutamente da non perdere, una volta in Sicilia.
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- La Villa
Prima di andare via, a pochi minuti da piazza XXV Aprile e al limite del centro abitato, visitiamo il giardino pubblico, uno dei posti più belli e inaspettati di Taormina.
La sua storia è indissolubilmente legata alla vita di una donna scozzese, Lady Florence Trevelyan
Il parco, di fine ottocento sul modello del tipico giardino inglese, è realizzato su diversi livelli, collegati da scalinate che conducono a piccoli piazzali nascosti dalla natura lussureggiante di quello che ai nostri occhi si rivela un vero orto botanico. Nelle “Victorian Follies”, costruzioni fantastiche dall’evidente influenza arabeggiante, la Lady amava accogliere i suoi ospiti o appartarsi per dipingere.
In una giornata di sole, di primavera o d’estate, quando le fronde degli alberi offrono ombra e frescura, la “Villa” è un vero paradiso. Ammirare da qui il panorama da cartolina con la Baia di Naxos e l’Etna sullo sfondo, seduti su una panchina, è una vera gioia per lo spirito.
- Isola bella
Lady Florence aveva indiscutibilmente buon gusto. Nel 1890 acquistò infatti l’isolotto di Isola Bella e qui vi costruì una deliziosa abitazione.
Più che un’isola, può considerarsi una propaggine della terraferma, collegata da una sottile striscia di spiaggia ghiaiosa che con l’alta marea, nel tratto centrale, resta sommersa. Oggi è gestita da un centro di tutela ambientale dell’Università di Catania.
La spiaggia di ghiaia e sassi molto grandi, è il posto perfetto per fare un bagno di sole, lasciandosi cullare dalle placide acque del Mar Ionio. Se volessimo conoscere meglio la storia di Isola Bella, non ci resta che visitare il suo museo naturale.