Pantalica Necropoli rupestre

Dettaglio

Poco distante da Siracusa (assieme alla quale rappresenta un unicum riconosciuto Patrimonio dell’umanità UNESCO), questo sito archeologico sorge su una rupe che sovrasta le gole del fiume Anapo. Oltre ad essere un’area ricca di storia, questa è anche una pregevole oasi naturalistica: bagnarsi nelle fresche acque di questo fiume è un’occasione unica per gli appassionati di torrentismo! (Scopri l’itinerario dedicato a Pantalica).

Ancora prima della colonizzazione greca, la Sicilia sud-orientale era abitata, dalle zone costiere alle impervie montagne, da diverse popolazioni indigene. Lo testimoniano gli imponenti resti archeologici tuttora visibili e la vasta necropoli di grotte artificiali di Pantalica.

 

Ma le prime tracce umane potrebbero risalire a 70.000 anni fa, con alcuni insediamenti dell’Homo Sapiens, se non addirittura dell’Homo di Neanderthal.

Siamo in un’epoca in cui le città della Grecia classica sono ancora lungi dal nascere, in cui il ferro è ancora sconosciuto ed il bronzo è la grande innovazione tecnologica.

L’origine di Pantalica affonda le radici nel tempo degli eroi di cui ci parla Omero nell’Iliade e nell’Odissea, quando era il popolo Miceneo del leggendario Agamennone a solcare i mari in cerca di nuovi approdi commerciali.

Visitando il sito restiamo catturati dalle scenografiche necropoli, costituite da circa 5000 tombe a grotticella scavate nella roccia naturale, e dall’Anaktoron (Palazzo del principe), posizionato sulla cima della collina, che ricorda la grandiosità dei palazzi micenei.

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